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Caratteristiche della Medianità di Neri

Aveva la trance spontanea.
Aveva la veggenza e la capacità di diagnosticare le malattie.
Aveva il dono di poter guarire ma lo accantonò presto perché il suo vero compito era l'insegnamento.

Era portatore di un magnetismo così potente, così forte e così presente da attrarre ed unire tutte le anime che incontrava. Era un magnetismo invisibile ma potente perché di Luce, un magnetismo pieno di Forza-Calore, un potere che si rispecchiava negli esseri davanti a lui, i quali si sentivano considerati, accolti, amati: sentivano di poter ricevere aiuto ed indirizzo.

Frequentandolo, l'insegnamento era immediatamente percepito perché l'obiettivo era di portare tutti a vivere come anime, a concepire di essere Vita, di essere Luce e di dover distruggere la forma del nostro essere terreno per rinnovarsi e rinascere consapevolmente come quegli spiriti immortali che in realtà siamo da sempre, perché l'immortalità è la nostra origine e la nostra destinazione.

Il corpo non ha sostanza e non ha importanza, sono l'amore e la sofferenza ad averne, perché la sofferenza e l'amore portano alla resurrezione di ogni essere umano che cammina sulla terra, e che riuscirà finalmente un giorno a vedere -o meglio a rivedere- la Luce davanti a sé.

Una meravigliosa conseguenza della sua trance spontanea è stata la seguente (anche questa tratta dalla registrazione in cui Neri si racconta):

Una foto di neri flavi "Ero solito recarmi nei boschi a meditare. Un giorno, mentre mi trovavo sotto ad una grande quercia, una "Voce" mi parlò, forte:

"Neri, stai sereno… tu scolpirai!"
Allora io dissi: "Come posso scolpire se non conosco il disegno?"
E la "Voce" mi rispose: "Perché dubiti?"
Allora, dopo quella domanda mi ripresi subito e dissi: "Va bene, cosa debbo scolpire? La pietra, il marmo, il legno…"
Lui mi disse: "Si, il legno, ma esclusivamente il legno di ulivo!"

Rimasi impietrito e quasi incredulo. Quando tutto questo passò -perché non so quanto rimasi fermo sotto quella quercia intento a pensare a queste parole ed a questo grande fenomeno- mi alzai in piedi, ma vedevo come della nebbia intorno a me: non mi ero ripreso ancora del tutto. Poi attraversai il bosco ed arrivai a dei campi dove alcuni contadini stavano potando gli ulivi. Da loro potei avere un pezzo di un tronco di ulivo, e quando lo presi per portarlo via, dissi: "Se sono rose, fioriranno!"

E feci appunto sette Sculture in poco più di tre mesi, strumento docile nelle mani di quella mia Guida che aveva deciso e scelto di starmi vicino per portare avanti l'insegnamento Spirituale attraverso la scultura. In tre mesi sette sculture… che per me erano meravigliose! Le spiegazioni del simbolismo delle sculture mi vengono dalla stessa Entità che mi fa scolpire; ha detto di essere stato un Faraone e mi ha raccontato la sua storia:

Per motivi di potere fu ferito e sfigurato dal fratello gemello ed abbandonato nel deserto. Io, che a quell'epoca ero un personaggio importante, lo trovai, lo curai, lo nutrii, e da allora non ci siamo più lasciati.

Quando guarì non volle più pretendere al trono d'Egitto perché era sfigurato e nessuno poteva riconoscerlo. Scelse una vita anonima accanto a me.

Imparò a scolpire e adesso è tornato per scolpire attraverso di me e dare, trasmettere, degli insegnamenti che elevino l'essere umano!

Il Faraone ha lasciato anche il suo ritratto. C'è una scultura che rappresenta una testa di Faraone, e al di sotto di questa ci sono le insegne del basso e dell'alto Egitto che stanno a simboleggiare la riunione di tutta l'umanità, al di là delle razze e del colore della pelle.
Il Faraone ha solo la testa, cioè la mente, la Conoscenza della Vita!
Il dio Falco, il dio che porta nell'Aldilà, lo abbraccia e lo porta via con sé!

Mi rammento un giorno, quando arrivai a scolpire un monaco dell'alta India: feci la scultura in poco più di quattro ore e la misi sulla madia. La sera la volli riguardare perché aveva per me un fascino tutto speciale, e come la guardai, questa cambiò: si illuminò, si formò come la pelle… il legno diventò del colore della pelle e poi gli occhi si illuminarono e la scultura mi parlò e mi disse:

"Fratello mio, io sono l'Entità che ti ha già parlato in precedenza; faccio parte della schiera delle tue Guide astrali che portano l'insegnamento nelle tue riunioni, dove io mi presento col nome di Fratello Piccolo." Poi tutto tornò normale. Questo fatto, per me allucinante, di questa Scultura che fu "animata" dall'Entità che si presentava nelle mie riunioni, mi fece quasi svenire! Ed ogni volta che questa Entità mi parlava direttamente, mi accadeva sempre lo stesso fenomeno di una piccola nebbia fitta e trasparente che vedevo prima della manifestazione; ma questa nebbia la vedevo sempre prima che mi succedesse qualsiasi altro fenomeno straordinario.

Dopo qualche giorno mi ammalai di broncopolmonite… avevo la febbre a 40 o più ed ero solo in una casina di campagna che amavo tanto perché era quasi in mezzo ad un bosco. Mentre ero lì nel letto e sudavo per la febbre alta, ad un certo momento mi vidi entrare in camera un'Entità esile ed alta, che quasi sfiorava la soglia superiore della porta. Io, meravigliato, la guardai, ma non ebbi paura. Lui mi guardava e mi sorrideva.

Si mise a sedere sul letto e mi tese una mano, ed io misi la mia mano nella sua. Lui girò il capo verso il muro, e su questo, un triangolo grande si illuminò e tante braccia alzate e con le palme delle mai rivolte verso il cielo, apparvero dentro questo triangolo. Io non mi rendevo bene conto, perché la febbre e l'emozione mi toglievano il respiro, ma sentii quando lui si mise a sedere sul letto, perché in quel punto ed in quel momento il letto si abbassò. Mi guardò e sorrise ancora, ma non mi disse niente.

Dopo -non so quanto tempo fosse passato- lui si alzò e andò via in punta di piedi.

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