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Domanda n.86: “Fede o conoscenza?” (alla base di tutto sta la Presenza Divina)

domenica, 10 gennaio 2021

Domanda:
Cara Maria, io sono agnostico, ma a volte sono attratto da certi argomenti di natura spirituale e così qualche volta vado a leggere le domande sul vostro sito (che mi è stato indicato da una amica) e ci trovo diverse cose interessanti. Ma quello che però non riesco ad accettare (la mia formazione è scientifica) è il fatto che dobbiamo credere a ciò che ci viene insegnato nei centri come il vostro senza avere alcuna prova, senza riscontri oggettivi. In sostanza, dobbiamo avere fede in quello che ci viene detto e basta, e questo per la mia mentalità scientifica è difficile da digerire.

Risposta:
Caro Danilo, ti dico subito che non si tratta di fede, ma di conoscenza. Questo è un punto fondamentale da capire, su cui la nostra Chiesa e le altre religioni glissano.

Con questo non voglio dire che noi non dobbiamo avere fede, ma la fede di cui parliamo ha un altro significato, quello ben preciso di fiducia: una fiducia assoluta (=fede) in che cosa? Non in fatti misteriosi che dobbiamo accettare ad occhi chiusi, ma all'opposto in un Disegno Divino ben preciso che esiste da sempre e che si sta realizzando, sia pure in tempi per noi molto lunghi.



Infatti, ci dimentichiamo di un aspetto sostanziale, ed è che tutte le religioni sono divisive perché legano ai propri dogmi (la parola latina “re-ligio” significa legare a una cosa) e comportano da sempre diatribe e conflitti, dato che sono basate su credi diversi, tutti costruiti dall’uomo per controllare l'uomo.


Ma basta salire di un tantino al di sopra di queste fedi “terrene” e si scopre che in tutte le epoche e in tutti i paesi esiste la spiritualità (il Divino) ed esistono i mistici, per i quali la Verità è una sola, la stessa ovunque. A questo superiore livello non si tratta più di fede, ma di conoscenza (la “gnosi” degli antichi greci), di conoscere quella Verità che è dentro tutti noi (“conosci te stesso”), che le grandi anime come Neri hanno diffuso ovunque e che si trova nei messaggi del Gesù delle origini, prima che la chiesa trasformasse tutto a suo uso.


Cristo non ha lasciato nessun dogma, non ha voluto nessuna gerarchia e nessuna chiesa: Lui ci ha dato solo Conoscenza, una conoscenza che ci viene rivelata via via che cresciamo spiritualmente. Si tratta dunque, non di credere in chissà quali misteri, ma di comprendere questa Conoscenza, anzi di riscoprirla dentro di noi, perché essa è già nel nostro DNA (in quella parte di DNA la cui funzione la scienza non ha ancora capito) e nel nostro cervello (in quella parte del nostro cervello che è l'emisfero destro, e che ancora non abbiamo sviluppato appieno).


Dunque, in questo senso fede equivale a schiavitù, a restare nell'ignoranza, schiavi delle religioni, ignorando la Verità.

Conoscenza equivale a libertà, essere liberi da questa schiavitù, cercando in noi il contatto diretto con Dio.

Semplificando al massimo, nella visione religiosa tradizionale la vita è una sola, e tutto si deve compiere in questa vita, con la conseguenza che per la resurrezione occorrerà attendere il giudizio finale. Dio non viene ritenuto essere in noi, ma fuori di noi, lontano da noi, e ad esso si può tendere solo grazie all’intermediazione del clero. L’essere umano è considerato polvere che alla polvere ritornerà, e non una scintilla divina che al Divino si ricongiungerà. E l’anima raggiungerà la salvezza dalla dannazione solo per grazia di Dio, e non in forza di un lavoro di abbandono dell’ego e di purificazione, lungo il ciclo delle vite.

Che cosa ci insegnano Yogananda, Neri Flavi e le altre grandi anime come loro? Non ci insegnano certo dottrine nuove, altre religioni, un credo diverso (i testi sacri della cristianità, a cominciare dai vangeli, restano sempre la base del sapere spirituale occidentale). Loro ci insegnano che la lettura di quei testi va completata, reintroducendo nei testi lo spirito cristico originario ed i concetti scomparsi: la reincarnazione, il karma, la scintilla divina che è in noi, l’essere UNO che supera la conflittualità delle religioni. E ci insegnano l’amore spirituale, che è il messaggio principale di Gesù, solo attraverso il quale, alla fine del percorso evolutivo personale, si abbandonerà la nostra personalità e si ritornerà al Divino. L’amore verso gli altri è lo strumento decisivo, tanto che i veri peccati altro non sono che assenza di amore.


“Il male è generato dall'ignoranza, il bene dalla Conoscenza” (Socrate). In fondo, il senso della vita è tutto qui, perché tutte le prevaricazioni e le ingiustizie dell’uomo sulla natura, sugli animali e sull’uomo stesso derivano tutte unicamente dall’ignoranza.


Ma non è tutto. Ci sono rivelazioni che ci anticipano come la scienza scoprirà l’esistenza dello spirito nel corpo umano e la realtà delle reincarnazioni! Ecco come:


“Come gli scienziati possono vedere da un piccolo osso di dieci milioni di anni fa, di un rettile o di qualsiasi animale che è morto, possono risalire e trovare e vedere la presenza, riformarne il colore, riformarne addirittura la grandezza, riformarne addirittura quello che era il suo modo di vita ed il suo modo di cibarsi, e rendergli le sue dimensioni… così presto, da un piccolo osso verrà fuori lo Spirito dell’uomo, e dalle ossa dell’umano lo scienziato potrà riconoscere tutte le sue vite e le sue reincarnazioni, perché dentro questo piccolo osso ci sarà certamente tanta luce ancora e tanta potenza di una forza spirituale, di una forte energia, che è l’energia dello Spirito che vi è rimasta! E gli scienziati si dovranno arrendere per la grande potenza di una luce che emana, e potranno vedere nella loro scienza finalmente l’esistenza dello Spirito! E non sarà più l’uomo sapiens a dire che è esistito, perché egli sarà ed è, nel futuro presente... il figlio di Dio!”

(Il Maestro 27.10.93)


Pensa, dall’osso dell’essere umano, che contiene spirito, cioè luce divina, gli scienziati potranno risalire alle vite vissute e quindi alle reincarnazioni, e potranno quindi riconoscere che davvero esiste in noi l’energia divina che è rimasta vita dopo vita, immutabile ed eterna!


E sulla cellula divina, il Maestro aggiunge:


“E gli scienziati che vorrebbero sapere la storia completa di come si forma una cellula, non hanno capito che la cellula divina non è composta da tante particelle, non è composta da tante cose che si possono mettere sul banco di un laboratorio e attraverso una lente poterne conoscere la sua misteriosa presenza, è impossibile! Perché la scienza non potrà mai venire a capo di come è formata una cellula divina! Ma solo dalla sua luce, solo dalla sua possente energia che farà vibrare gli strumenti umani, potrà urlare con gioia: ‘qui c’è ancora la presenza di uno spirito che è diventato onnipresente!’, perché ognuno di voi è formato da quella forza e da quella forma che è la Luce di Dio!”

(Il Maestro 27.10.93)


E finalmente la scienza capirà che c’è una legge che non ha fine, una legge unica per l’intero universo e questa legge è la Presenza Divina, che è dovunque e che comincia, dice Neri “dalla punta del nostro naso”! La materia oscura nell'universo che la scienza non sa cosa sia non è altro che energia divina.



“È così semplice! basta attingere l’energia! E allora la vostra mente sia sempre pura, perché se la vostra mente è pura e serena, attinge energia dall’universo, dall’astrale. E dall’astrale che cosa attingete? Il Pensiero, il Pensiero divino che giunge a voi. Il contatto di una Vibrazione senza parola… si chiama forza Pensiero! Questa forza Pensiero vi tiene in contatto dialogante con le Menti superiori, queste Menti che sono sempre a lanciare messaggi ai vostri esseri, ma non li comprendete!”

(Il Maestro 28.4.93)
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