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Domanda n.114: “La ragione della sofferenza!” (ecco perchè il nostro Spirito urla!)

lunedì, 6 giugno 2022

Domanda:
Cara Maria, il Maestro in una rivelazione ha parlato delle urla dello spirito. Come possiamo noi cercare d’immaginare un’azione di questo genere? Che tipo di urlo sarebbe? Se lo spirito vive un’altra dimensione pur essendo nel nostro corpo, e ha dei legami oggettivi col corpo stesso – che so, di linguaggio – per il periodo in cui gli è permesso di viverci, come vive questa dualità? La sua è un’altra dimensione, ma contemporaneamente vive in questa! È qui che non riesco a capire!

Risposta:
Noi siamo il nostro spirito, che, come sai, è costretto a stare dentro il nostro corpo, nel guscio dell'anima. Lo spirito è fatto di Luce e vuole la Luce, dunque soffre perchè non vede la Luce. Lo spirito soffre perché noi lo distogliamo dalla sua contemplazione, che sarà poi la nostra contemplazione di quando saremo in Dio, ecco perchè lo spirito urla!

E' il dolore di una grossa sofferenza che molte volte si ripercuote all’esterno e nel nostro volto. Molte volte sentiamo di essere tristi senza sapere il perché. Alcuni di noi vorrebbero piangere: ecco, quello è l’urlo dell’anima.

Sacrificare vuol dire rendere sacro. Un tempo era il rito che si faceva per rendere sacro un qualcosa come dono propiziatorio alla divinità. Oggi il sacrificio consiste nel rinunziare a qualcosa per uno scopo. Per noi, che siamo ricercatori dello spirito, significa rendere sacro il nostro gesto, donandolo a Dio. Così facendo non sentiamo più il peso del sacrificio, ma al contrario ne intuiamo la profonda bellezza.

Questo sacrificio deve essere gioioso: io rendo sacro il mio gesto dedicandolo a Dio con gioia. Non devo sentire il peso di questo sacrificio, perché lo consacro a Lui. Così diamo un senso alla sofferenza della vita, così accettiamo la sofferenza del nostro karma, che ci riporterà alla conoscenza dentro di noi e alla bellezza infinita intorno a noi.

Perché la sofferenza è mancanza di Luce: l’anima all’origine ha conosciuto la Luce e, dopo la caduta, costretta a vivere sulla terra dentro un corpo, soffre per la sua mancanza. L’anima ha bisogno della luce, e si adegua al corpo solo perché è il mezzo che le consente di fare evoluzione (e questo avviene per tutti, anche per coloro che ancora non ne sono consapevoli).

Luigi spiega bene tutto questo, e aggiunge che ogni volta che facciamo del male, il nostro spirito soffre. Ti riporto quella rivelazione:



“Lo spirito vive in contemplazione, poiché tutta la creazione è contemplazione. Dio Padre è contemplazione, Dio Figlio è contemplazione, lo Spirito Santo è contemplazione, ogni spirito dentro di voi è contemplazione, altrimenti quest’unione non potrebbe esistere. Perciò lo spirito è nato nella contemplazione. Lo spirito, soggiogato a vivere dentro di te, per tutto ciò che sbagli e fai male, soffre, perché tu gli togli la contemplazione da Dio.

Se tu potessi vivere in contemplazione, non ti accorgeresti di sentire lo spirito e non lo sentiresti, perché tu stessa sei spirito. La voce che tu hai emanato, anche se comandata dal cervello, parte dal tuo spirito, perciò non ti accorgeresti nemmeno di sentire lo spirito, perché tu stessa sei spirito.

Se tu fossi buono, tu fossi ragionante, più contemplativo, ti accorgeresti che la tua conoscenza prenderebbe conoscenza di quello che realmente sei. Se uno, allora, ha la conoscenza veramente di quello che è non farebbe più domande.

Lo spirito, quando è fuori dal corpo, ha coscienza del suo stato di non arrivato,ma vive comunque in contemplazione, è sempre in contemplazione. Vive momenti di tensione per domande, fatti che succedono a voi, ma non vengono neanche toccati. Li vive come in seconda persona, si sdoppia. Ma lo spirito è fatto di luce e contemplazione, perciò è sempre cosciente, sempre, nel presente sempre, cosciente nel presente, sempre, senza limite di tempo e di spazio, niente, cosciente sempre, fermo! Non esiste tempo, ma la sua attiva conoscenza, sempre presente, continua sempre, in un tempo che non esiste, fermo.

Mentre il tuo corpo ha un tempo, un orario, un pensiero, tu passi la tua vita così, attimo per attimo, per lo spirito non esiste tutto questo, questa dualità. Per lui è sempre meditazione cosciente. Lo spirito vive la sensazione della sua evoluzione in sofferenza, perché tu lo disturbi dalla sua contemplazione, sofferenza che ha poi una ripercussione in tutto il tuo essere.

Un terremoto che batte, sconvolge tutto. E poi in sostanza, che cos’è un terremoto? Potresti vedere, tu, la forza del terremoto? Potresti, tu, visualizzare questa grande massa di forza che si scatena? Tu la potresti immaginare come un vento impetuoso, come una forza che sconvolge tutto, che spacca e apre la terra, questo tu lo raffiguri.

Ebbene, lo spirito dentro di te, in tutte le azioni che fai è come se avesse un terremoto interiore che sconvolge tutto l’essere umano. Perciò, quando sbagli, tu allo spirito dai un grosso dispiacere; anche se non viene toccato, ha un coinvolgimento per cui tutto il corpo ne risente. Queste, allora, sarebbero le vibrazioni di cui tanto si parla nelle rivelazioni.

Lo spirito, le esperienze le vive attraverso queste vibrazioni. Lo spirito si deve raffinare in tutto. Nonostante abbia peccato di superbia, abbia fatto quello che ha fatto, che ora non sto a ripeterlo, ma vive, vibra e non può essere assolutamente toccato. Quando all’inizio io vi parlai di cellule semimoventi, erano sempre composte da tre: spirito, anima, aurea. Quando l’aurea del vostro corpo sarà limpida e chiara come la luce, non dovrete più reincarnarvi!

Come sai, l’universo non esiste! È pieno tutto di grandi colori, lucenti. L’universo che vedi oggi, lo vedrai più vivo, perché oggi lo vedi con l’occhio del corpo. Se tu potessi vedere l’universo con l’occhio dell’anima, vedresti tutto brillare: montagne di colori, e l’acqua che scorre, che è piena di luci; e i fiori sono fatti di gemme, e l’aria è così fine e profumata che il tintinnio del vento che scuote gli alberi pieni di tante luci, di tanti gioielli più belli, danno una musica che solo l’anima più attenta può sentire e gustare.

Questo è l’universo, dove tu stesso non hai corpo, ma limpido come l’aria trasparente, ti puoi attraversare con altre anime. Felice giocherai facendo e costruendo a modo tuo tutto ciò che vorrai. Vorrai laghi pieni di gemme, o laghi pieni d’acqua di tanti colori… lo potrai fare col solo gesto di una tua mano, o solo con un piccolo pensiero. Vorrai disfare e trasformare questo tuo movimento cosmico in altre cose? Fino a che ti piaceranno, esse vivranno, poi le potrai disfare e rifare a piacimento tuo. Questo è l’universo; non è l’universo come tu puoi immaginare.

Perché avrai questa potenza? Ma perché hai la Scintilla di Dio! Una volta arrivato, non avrai più la tua scintilla, ma sarai incorporato a Dio. Perciò il tuo modo di vedere, di pensare e costruire e disfare, sarà una gioia per te, in tutto il tuo tempo che non finirà mai.

Ti ho detto ciò che è l’universo e ciò che potrete fare. La contemplazione, essendo nel seno di Dio, non sarà più forzata, sarà una contemplazione della tua natura che non avrà nessuno sforzo. Come si trasformerà la contemplazione in Dio? In una grande gioia. Quando sei tanto felice e provi delle gioie così forti e violente, pensi forse a chi sei? No, in quell’attimo in cui tu godi tanto, tu non sai di essere, perché il tuo pensiero è al di fuori del tuo corpo.

Perciò contemplazione significa Luce, bellezza e gioia infinita, sempre! Sarà la gioia che tu conterrai a farti essere in contemplazione. Non sarai te, che facendo contemplazione cercherai la Luce e la gioia, ma sarà la gioia che tu avrai che ti terrà in contemplazione, perché sarai talmente presa, che non ti accorgerai di niente! Farai allora parte della Vibrazione divina!

Io vi lascio col mio sorriso e la mia Vibrazione. Eccomi a voi, rimango, senza mai lasciarvi.
Pace a voi tutti.”

(Luigi 18.1.89)
Campana
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