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Domanda n.31: è giorno di plenilunio

venerdì, 3 novembre 2017

Domanda:
"Cara Maria, tu mi hai già risposto un pò di tempo fa (domanda n.12 del 22.3.15 "La vibrazione del plenilunio ci aiuta": n.d.r.) e tra l'altro hai detto che: "E' proprio la vibrazione del plenilunio, la sua energia, che ripulisce il nostro corpo e la nostra mente da ogni negatività. Noi abbiamo un estremo bisogno di contatti con il mondo astrale, e questi contatti vengono facilitati nei giorni di plenilunio." Ho ripensato più volte a queste tue parole, che fanno capire come il plenilunio, se compreso nella sua vera essenza, è davvero importante per noi. Potresti dirmi qualcosa di più su cosa avviene la notte del plenilunio? Grazie."

Risposta:
"Cara A., in effetti con il plenilunio l'essere umano consapevole si rigerera completamente e fa un passo avanti nella sua evoluzione.

Come sai, in quelle notti la luna, illuminata dal sole, è interamente visibile dalla terra, perché la posizione del satellite è opposta a quella del sole rispetto alla terra. In questo modo, la luna ci manda i suoi raggi molto più intensamente. E questi raggi, che sono energia solare riflessa, energia divina, cioè prana, ripuliscono molto di più il corpo astrale -cioè la nostra aurea- che non di solito (essendo la luna piena).

Nell'aurea si ferma tutto, i nostri pensieri, le nostre azioni, le sofferenze, i dolori, tutte le negatività, e queste, quando sono molto pesanti, passano al corpo fisico e lo ammalano. Ecco perchè le malattie spesso (non sempre, ma spesso) rappresentano i disagi dell'anima. L'aurea, dunque, è come un filtro che trattiene tutte le impurità derivanti dalle nostre azioni e dai pensieri. E questo filtro viene ripulito durante la notte dai raggi lunari, dall'energia che viene dalla luna, cosicchè la mattina abbiamo un'energia nuova.

La pulizia, che è rigenerazione, rinascita, è molto, molto più intensa quando la luna è piena. Le nostre membra si rinnovano completamente ogni mese, ogni mese avviene questo miracolo, ma non per tutti, solo per coloro che ne sono consapevoli e che sanno meditare e pregare. Il passato è passato, insegna il Maestro, tutto ciò che è stato commesso fino ad ieri va dimenticato, inizia una nuova Era, nasce un uomo Nuovo. Ogni giorno è un "punto e a capo", dice Neri (pag. 3 approf.).

Nella meditazione (che si raggiunge, dice Neri, "col vuoto nella mente e con la pace nel cuore": pag. 6 approf.) l'essere umano riesce a vedere le sue tenebre, i suoi errori, il male anche piccolo che ha fatto. Le negatività sono come nebbia intorno a lui. Allora prega per liberarsene e cambiare. E gli sbagli più grossi, spiega Neri nell' approfondimento, sono quelli premeditati: "io farò, io dirò"; mentre quelli dettati da una reazione immediata sono più leggeri, sono prove o tentazioni cui non abbiamo saputo reagire bene.

Devo aggiungere che il plenilunio potenzia tutto, anche le negatività: le persone cattive possono fare più male in quelle notti. Ma a noi interessano solo gli esseri buoni e il lavoro che le energie lunari compiono su di loro.

Nella Rivelazione 15.2.95, il Maestro ce lo insegna ricorrendo, come fa spesso, ad un linguaggio poetico ed allegorico: le tenebre sono le negatività, la terra rappresenta il male, cioè il luogo della sofferenza, le scintille sono le energie lunari divine, gli angeli sono l'aiuto divino, la meditazione e la preghiera sono i mezzi grazie ai quali l'essere umano entra in contatto con l'Assoluto.

In sostanza, ad ogni plenilunio, ad ogni mese del nostro tempo, la luna, guidata dall'Assoluto, risveglia quelle anime che vogliono proseguire nella loro evoluzione, che vogliono "incontrarsi con la propria intelligenza...l'intelligenza di chi sa di volere!". Perchè, senza la volontà di cambiare noi stessi, non si prosegue nel cammino intrapreso.

Il Maestro ci insegna che l'uomo più consapevole, più evoluto, durante il plenilunio (che non dura solo la notte del plenilunio medesimo, ma incomincia la sera prima e prosegue la sera dopo) si sente illuminato, e prega per liberarsi dalle tenebre che lo avvolgono. I quattro Arcangeli accorrono in suo aiuto per liberarlo dalle scorie terrene: "questo figlio che ha deciso di tornare alla Luce"(pag. 1 approf.). L'essere umano guarda in alto e fissa la luna piena, che gli manda tre fasci di luce, tre scintille: la prima serve ad aprirgli il luogo sacro del capo, cioè la ghiandola pineale, aprendogli l'intelligenza. La seconda scintilla gli apre il cuore, dandogli la forza dell'amore. La terza scintilla gli illumina l'anima, risvegliando così dal letargo lo spirito dentro di lui.

In quel preciso momento, l'Arcangelo Gabriele gli offre una coppa da bere, è "il calice amaro della tua vita, ed è anche il calice amaro della tua resurrezione...il tuo karma inizia!" dice il Maestro. L'essere umano, così, beve il calice della sofferenza, cioè chiede di ritornare sulla terra per proseguire nel suo cammino di evoluzione.

E il cammino sarà compiuto, cioè noi ci saremo liberati completamente, quando avremo bevuto l'ultima goccia del calice, quando piano piano avremo vinto ("vinto, non soffocato") anche l'ultimo difetto (pag.16 approf.).

C'è anche altro nei due testi che ho citato: la Rivelazione del Maestro 15.2.95 (fascicolo Rivelazioni 1994-1995 a pagg. 2286 e ss.) e l'approfondimento di Neri del 22.2.95 (fascicolo n.17 Approfondimenti al n. 236.5). Qui, per motivi di spazio, riporto solo la Rivelazione:



"La pace sia con voi. La vostra luna in questo momento si è avvicinata di più alla terra, ha formato energie positive ed i suoi raggi avvolgono la terra. Molte violenze nell’astrale si combattono fra di loro, ma la luce che emana dal sole e che essa riflette sulla terra, illumina i posti più oscuri.
Ecco che l’uomo più evoluto, l’uomo più desideroso di svegliarsi da queste tenebre che lo avvolgono, si sente illuminato. Egli guarda le sue tenebre, sa che nel momento del suo risveglio, tante cose appaiono davanti ai suoi occhi, ma emana forse dalla sua voce un vagito oppure una preghiera. Accasciato sulla terra, con le mani, con le sue dita nella terra, alza gli occhi come per chiedere aiuto per uscire da quella tenebra che lo ha sempre avvolto. Ecco che il desiderio dell’uomo, il desiderio di uno spirito che è ricoperto dalla sua fatica, ricoperto dalle sue scorie, ricoperto da tante cose che lo circondano, risveglia i quattro Angeli che vengono in aiuto per toglierlo dalla tenebra che lo avvolge, ed Essi cominciano a combattere contro le tenebre.
La Loro lotta è furiosa, distruggono le tenebre che avvolgono questo figlio che ha deciso di tornare alla Luce. La tenebra si scioglie come la nebbia, cade a terra distrutta mentre l’essere umano, ormai umano, guarda in alto e fissa la luna. Una scintilla divina scende su di lui, nella sua mente, ed egli in quel momento si sente liberato: è il fuoco, la forza divina che è scesa dentro di lui.
La sua mente è confusa, sa che però la tenebra da cui lui è uscito, la deve combattere. Cerca di alzarsi per combattere insieme ai suoi Angeli, ma ricade a terra privo di sensi. Dà appena segni di vita solo con il suo affanno, solo con un piccolo balbettio che esce dalla sua voce.

Frattanto gli Angeli, che avevano fatto un cerchio, lo hanno liberato da questa tenebra. L’Arcangelo Gabriele scende a lui e gli offre una coppa da bere. Egli, con le braccia che sono ancora inermi sulla terra, beve, beve e piange, ma non sa ancora comprendere. La sua mente è sempre confusa e domanda cos’è. L’Arcangelo gli risponde: “È il calice amaro della tua vita ed è anche il calice della tua resurrezione. È il calice che dovrai portare avanti a te stesso per offrirlo a tutti coloro che ne hanno bisogno.”
Forse non comprende ancora. Non sorride, non piange, guarda fisso e non risponde. Ecco che allora un’altra scintilla scende su di lui. Se la prima è stata per l’intelligenza per cui ne ha aperto il luogo sacro della sua testa, la seconda scintilla entra in lui dandogli forza. Ma non sa ancora comprendere. Capisce ora qualcosa, si accorge che nelle membra di quel povero suo corpo non sente la stanchezza, ma non conosce ancora il perché, ed allora la terza scintilla scende su di lui. Illumina l’anima sua, risveglia dal letargo quello spirito che lui ha, comincia ad aprire gli occhi veramente di una luce diversa. Ed egli sorride ora, perché sa che il suo spirito, illuminato dalla terza scintilla, esso gli parla, si è risvegliato finalmente: si alza in piedi a fatica, comincia a camminare.

Gli Arcangeli, che lo tengono nel centro, lo sorreggono fino ad uscire da quell’ammasso di nebbia oscura e lo portano nelle radici della terra. Vede finalmente quella luna che brilla, lo illumina, ma non ha calore. Ma grazie a questa, per la sua vicinanza alla terra, lui ha potuto risvegliarsi. Attende in piedi.

Per la prima volta, forse, sente il vento, sente di possedere dei capelli, sente di possedere un corpo poiché il vento sfiora la sua carne. Sente finalmente delle voci che vengono da lontano, e lui aspetta in silenzio il sorgere del sole; e quando questo spunta, i quattro Arcangeli scompaiono. Loro lo hanno protetto dalle tenebre, lo hanno difeso, lo hanno riportato sulla terra poiché egli viveva negli abissi dei vulcani più profondi.
Il sorgere del sole lo illumina. Per i quattro Arcangeli il compito è finito. Ora una luce nuova, una luce piena di potenza e di calore lo avvolge, ma non dice niente. Questo suo conflitto dal male al bene, gli viene suggerito piano piano. Sa finalmente di essere vivo, ma la sua lotta nella vita sarà sempre più ardua e possente. Mentre i quattro Arcangeli lo hanno liberato dalle tenebre e lui ha bevuto il calice amaro della vita, il suo karma inizia. Ora dovrà lottare da solo col suo libero arbitrio, dovrà lottare con quella poca intelligenza che egli ha, dovrà lottare con se stesso, dovrà lottare con gli esseri uguali a lui che lo vorranno sopraffare.

Lui ha capito tutto questo, ma non si arrende, ormai l’inizio è incominciato. Sorride davanti al sole, non sa cosa fare. Cammina, cammina verso di questo, ma più che lui cerca di avvicinarsi e camminare e più che il sole sale: gli dà i suoi raggi ma si allontana da lui.

La lotta che lui deve subire ora, tra il bene ed il male, è una cosa personale tra lui e la vita della terra. Se la terra rappresenta il male, rappresenta il luogo della sofferenza, egli pensa che dovrà spendere tutto se stesso contro la materia. Lui sa che la scintilla divina che ha incorporato dentro di sé, la deve tenere di conto, perché non avrà altre forze al di fuori di lui che di queste tre scintille che rappresentano l’intelligenza, l’amore ed il calice amaro della sofferenza.

Oh, quante volte, in ogni mese del vostro tempo, la luna, guidata da una forza superiore, ogni mese fa la sua presenza e risveglia quelle anime che vogliono incontrarsi con la propria intelligenza. Perché con la propria intelligenza? Perché per ognuno di voi ed ognuno di questi esseri che si risvegliano, la battaglia della vita è tutta improntata sull’intelligenza di chi sa di volere. Chi non sa di volere, non ha il risveglio. Ma egli lo vuole, lo sostiene, lo cerca, lo abbraccia e va avanti nella sua via, sofferente, ma sa che quel ricordo di cui viveva come una larva dentro i vulcani della terra, è finito. Il suo cammino è pronto. Felice, va senza chiedere niente.

Allargate i cuori, allargate le vostre menti poiché tutto vi sarà dato; basta che voi lo vogliate, ed i quattro Arcangeli torneranno sulla terra intorno a voi. Cari fratelli, cari fratelli! il Mio saluto, il Mio affetto, la Mia benedizione."


(Il Maestro 15.2 95)
Campana
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