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Domanda n.38: "Il significato dell'ascensione"

venerdì, 4 maggio 2018

Domanda:
"Cara Maria, giovedì 10 maggio prossimo si festeggerà l'Ascensione di Gesù al Cielo. Il significato di fondo che viene dato all'evento sia per il Vecchio che per il Nuovo Testamento è quello dell'ascendere, del salire a Dio. Secondo una concezione universale, riconosciuta dalla Bibbia, Dio abita in un luogo superiore e l’uomo per incontrarlo deve elevarsi, salire. Ma noi sappiamo ormai di essere "briciole divine": e dunque, può bastarci la versione religiosa tradizionale?"

Risposta:
"Caro Bruno, Cristo ci ha voluto lasciare un messaggio esoterico più profondo, che è fondamentale nell'evoluzione. Egli ci ha voluto insegnare che "ogniqualvolta che un essere trapassa, egli fa la sua evoluzione nella sua grande, unica ascensione di se stesso, poiché la vera ascensione è in ognuno di voi, singola, personale!" (Il Maestro 15.4.87).

La festa dell'Ascensione di Gesù questo ci ricorda: che si ascende a Dio quando ci si è liberati dal nostro ego: "Ecco, Io vi dico, figli Miei, com’è facile ascendere a Lui una volta liberati da quella che è l’essenza umana, da quello che sono il corpo e la sostanza umana" (Il Maestro 15.4.87).

E Neri, in un approfondimento delle parole del Maestro ci spiega: "Lui ha voluto farci
capire di risorgere, questa è la grande manifestazione di spiritualità che Lui ci ha voluto far comprendere" (Neri 13.6.90).

Ecco l’evoluzione, ecco l’ascensione. "Appena comincia (dopo il trapasso) a salire o allontanarsi dal corpo, l’anima, che è il guscio dello spirito, a poco a poco si scioglie, ma non perdendosi nell’aria, si scioglie e viene incorporata dallo stesso spirito....Il Maestro dice che l’anima sale, ma non ha bisogno di salire, è solo un modo simbolico che noi usiamo per dire che l’anima non è più in questo corpo, perciò non è più sulla terra ma è già in Dio. E' già in Dio, non c’è bisogno che noi andiamo a cercare Dio, Dio è già in noi, il nostro spirito Gli appartiene" (Neri 11.1.92).

Dunque, l'ascensione di Gesù è il simbolo della nostra liberazione spirituale.


Se vuoi, puoi leggere su questi argomenti due rivelazioni, una del Maestro e una di Neri.



"L’ ascensione, come avviene e perché? L’uomo, che è vivo nelle proprie azioni, è vivo nel proprio movimento fisico, materiale; quando egli muore, il corpo si irrigidisce perché quando l’anima o spirito si stacca dal corpo appena morto, questo corpo viene abbandonato da tutte le cellule che sono di estrema vitalità per esso: lo abbandonano per ritornare in seno all’universo. Ecco che allora del corpo rimane solo quella materia umana che non è più niente.
L’anima o spirito si stacca: ecco l’evoluzione, ecco l’ascensione.

Appena comincia a salire o allontanarsi dal corpo, l’anima, che è il guscio dello spirito, a poco a poco si scioglie, ma non perdendosi nell’aria, si scioglie e viene incorporata dallo stesso spirito. Perché? Perché l’anima e spirito sono la stessa cosa. Non può dire del frutto che la buccia non ne faccia parte. E così lo spirito, a poco a poco si incorpora all’anima diventando così lucente.
Solo dopo questa composizione e scomposizione dell’anima, tempo materiale umano i tre giorni, vengono allora ad essere quella cosa lucente, bella, che l’umano pensa salga al cielo in seno a Dio.

Ma l’ascensione, o meglio dire l’anima che deve ritrovarsi o lo spirito ritrovarsi in seno a Dio, non ha bisogno di salire, poiché è già in Esso.

Perché – voi dite – non sale nell’universo? Ma non ne ha bisogno, in quanto voi pensate che se Dio è in ogni luogo, se Dio o la Luce è in tutto, in tutto c’è Dio. Perciò, per trovare Iddio non ha bisogno di salire, basta che sia pronta, purificata, per essere incorporata in tutto questo.

Ecco, Io vi dico, figli Miei, com’è facile ascendere a Lui una volta liberati da quella che è l’essenza umana, da quello che sono il corpo e la sostanza umana: lo spirito si ritrova in tutto ciò che esiste, e nulla si consuma.

Ecco, Io dico a voi: non pensate di andare col pensiero attraverso l’universo per trovare Dio. Dio è già d’intorno a voi che vi avvolge, o meglio, voi siete nel centro Suo.

Il cibo, l’Eucarestia… qual è la cosa più bella di tutto questo? Ma il cibo con cui potete comunicarvi ogniqualvolta che voi lo volete, è la vostra preghiera, è la vostra meditazione.

Perciò pensate che la meditazione e la preghiera, sono il vero cibo che nutre, non solo il vostro corpo, ma il vostro spirito. Il cibo dell’abbondanza, il cibo che vi avvolge e vi nutre e vi trasforma in essere divino, sono solo la preghiera e la meditazione.

Perciò pensate che ogniqualvolta che voi volete offrire a Dio voi stessi nella meditazione, farete la più grande comunione divina con Lui, poiché Egli partecipa al vostro banchetto spirituale meditativo, e tutto si unisce, e tutto diventa una cosa sola: al di là del tempo, al di là dello spazio, al di là del tutto, voi siete qui presenti nel seno Suo.

Vedete che non è tanto difficile a pensare. E ogniqualvolta che un essere trapassa, egli fa la sua evoluzione nella sua grande, unica ascensione di se stesso, poiché la vera ascensione è in ognuno di voi, singola, personale! La pace sia con voi."

(Il Maestro 15.4.87)




"Oggi si parlerà di una cosa che sta molto a cuore in questo momento: l’ascensione, di come avviene e perché. L’uomo, che è vivo nelle proprie azioni, è vivo nel proprio movimento fisico, materiale; quando egli muore, il corpo si irrigidisce. Perché si irrigidisce? Non potrebbe da morto, continuare ad essere morbido come lo è in vita? No, perché quando l’anima o spirito si stacca dal corpo appena morto… il corpo muore al momento che lo spirito si stacca.
Staccatosi lo spirito da noi il corpo si irrigidisce, non ha più ragione di essere, esso è una cosa ormai passata, dimenticata. Anche se rimane tanto la sua figura nel cuore dei propri cari, dei propri genitori, davanti a Dio questo corpo viene a mancare, sparisce, è invecchiato, è morto, è passato. Lo spirito entra a far parte di un vestito nuovo, il vestito di Dio....

Pensate, quanto è meraviglioso tutto questo. Il corpo che noi vediamo già abbandonato, di cui lo spirito non si preoccupa più, ci viene insegnato che non rimane inerme, morto come noi lo vediamo. A poco a poco, nei giorni a venire il corpo si sfascia, imputridisce, ma non rimane lì fermo a consumarsi, no! Ogni cellula di questo corpo sale. Il nostro corpo è fatto del settantacinque per cento di acqua, e questa ritorna alla terra, la carne sparisce, e tutte le altre cellule che noi abbiamo ritornano, salgono nell’universo, si depositano, tornano a rigenerarsi poiché sono cellule vive, che hanno dato vita ad un corpo, e per questo sono cellule sacre. Queste cellule non hanno né principio né fine, hanno vita e questa vita non può morire, questa vita non si può annullare né cancellare.
Con le cellule astrali Dio ha dato a questo corpo una grande forza e ora queste, consumate, tornano nell’universo e lì vengono rigenerate, pronte per riformare altri corpi.

Abbiamo detto che l’anima o spirito, si staccano: ecco l’evoluzione, ecco l’ascensione. Appena comincia a salire o allontanarsi dal corpo, l’anima, che è il guscio dello spirito, a poco a poco si scioglie, ma non perdendosi nell’aria, si scioglie e viene incorporata dallo stesso spirito.

Pensate! Perché questa è una cosa sola, è una protezione, viene incorporata ed in una vita successiva, dove dovrà riprendere un altro corpo, l’anima, che scaturisce e riaffiora dallo spirito, lo ricopre per difenderlo, proteggerlo, affinché non sia contaminato dal corpo che lo contiene. Quindi tutto si ricompone e si scompone nell’infinito: ogni cellula del nostro corpo tornerà a rigenerarsi perché è indistruttibile, per poi riformare ancora altri corpi.

Il Maestro ci spiega perché l’anima e lo spirito sono la stessa cosa. Non può dire il frutto che la buccia non fa parte di lui. La buccia fa parte del frutto. Non guardiamo se noi la buttiamo via, ma questa è parte viva, è quella che ha protetto il frutto fino a che non è stato maturo, fino a che non si è sviluppato, lo ha protetto dal vento, dall’acqua. Pensate ad un frutto senza buccia, a una piccola intemperia verrebbe distrutto, invece no, è la buccia che lo protegge, così l’anima protegge lo spirito....

Ci è stato sempre spiegato in maniera di mistero che Dio esiste qui ed in ogni luogo. Che cosa significa? Che in tutto l’universo c’è Dio, perciò Dio è lo stesso universo. Quando il nostro spirito si scioglie dal corpo e sale in seno all’universo, sale perciò in seno a Dio.

Se Dio è in ogni luogo, se Dio o la Luce è in tutto, in tutto c’è Dio. Perciò, per trovare Iddio l'anima non ha bisogno di salire, basta che sia pronta, purificata, per essere incorporata in tutto questo.
Questo è meraviglioso, è bello! Dice che l’anima sale, ma non ha bisogno di salire, è solo un modo ipotetico che noi abbiamo per dire che l’anima non è più in questo corpo, perciò non è più sulla terra ma è già in Dio; e questo è vero, è già in Dio, non c’è bisogno che noi andiamo a cercare Dio, Dio è già in noi, il nostro spirito Gli appartiene....

Ecco, Io vi dico, figli Miei, com’è facile ascendere a Lui una volta liberati da quella che è l’essenza umana, da quello che sono il corpo e la sostanza umana: lo spirito si ritrova in tutto ciò che esiste, e nulla si consuma."

(Neri approf. 11.1.92)
Campana
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