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Marco

DAL “RACCONTO DELLA SUA VITA” DEL MAESTRO NERI FLAVI - IL DONO DI MARCO

Marco, scultura

Nel periodo in cui l’Entità mi aveva fatto scolpire le sette Sculture, intorno a me si era formato un nuovo gruppo. La mia medianità si era sviluppata in una maniera più spirituale e, durante le nostre riunioni incominciarono a presentarsi delle Entità che davano incitamenti ed insegnamenti proprio perché ognuno cercasse di condurre una vita più spirituale, perché cercasse di camminare su un “Sentiero” indirizzato verso la spiritualità.
Del mio nuovo gruppo facevano parte anche i Signori Mancini, Athos e Graziella, che avevano perso in un incidente il figlio Marco, il quale si presentava sovente nelle nostre riunioni.
Marco un giorno, rivolgendosi ai genitori, disse che avrebbe chiesto alle Entità il permesso di far eseguire a Neri una Scultura per loro, come dono da parte sua. Ma il tempo passava e questa scultura non veniva mai eseguita, nonostante che io avessi già preso un tronco di legno e lo tenessi sul tavolo di lavoro, pronto, poiché quando le Entità mi dicevano di scolpire, la scultura veniva eseguita in poche ore. Però questo, dopo delle settimane, ancora non succedeva.
Fatto sta, che quando incontravo i genitori di Marco, loro mi dicevano: “Ma allora?” Ed io non sapevo cosa rispondere.
Un giorno, di mio, presi lo scalpello e tolsi la scorza da una parte del tronco per far vedere che la scultura era stata incominciata e lo posi sulla madia, aspettando la sera perché loro dovevano venire.
Venivano sempre con una cagnina chiamata Gioe, che era appartenuta a Marco, e la cagnina, che era di una sensibilità meravigliosa, quando mostrai loro la scultura iniziata, si alzò sulle zampe posteriori e cominciò a guaire, raspando alla madia, verso la scultura.
Con nostra gran meraviglia ci accorgemmo che la scultura si stava illuminando tutta, e su di essa si formarono due occhi luminosi.
Questo fu un bellissimo fenomeno che portò felicità a tutti noi. Ecco perché ancora non l’avevo incominciata... perché forse prima ci doveva essere questa dimostrazione! E dopo pochi giorni la scultura fu finita.
II davanti rappresenta il volto di Marco, a dimostrare che i suoi genitori non avevano perso il figlio, ma che anzi, avevano avuto il suo volto, quello spirituale!
La parte posteriore rappresenta un essere umano genuflesso, impegnato a sorreg­gere un grosso triangolo.
Nelle nostre riunioni la presenza di Marco si faceva sempre più forte e dava il suo contributo con importanti insegnamenti a tutti coloro che lo interpellavano, come si può desumere dai documenti che seguono.

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